Tra gennaio e settembre di quest'anno nel porto di Livorno sono stati registrati 317,608 ingressi in porto, con un calo dell'8 per cento rispetto ai 345,361 dello stesso periodo del 2019.
Lo certifica l'Autorità di sistema portuale del Tirreno Settentrionale, elaborando i dati degli accessi degli autotrasportatori dai varchi pubblici doganali dov'è in funzione il GTS3, il sistema automatizzato che controlla in modo puntuale tutti i mezzi e le persone che transitano dai varchi Galvani, Valessini, Zara e Darsena Toscana, registrando durante il transito la targa anteriore e posteriore, la foto del veicolo, il numero del contenitore, i dati anagrafici e la foto degli operatori. La media mensile è passata dai 38,373 accessi del 2019 ai 35,290 di quest'anno. Si tratta quindi di oltre 3 mila ingressi in meno al mese.
L'unico traffico cresciuto è quello dei prodotti forestali che (cellulosa, rotoli carta Kraft e legname), pari a quasi 1,3 milioni di tonnellate movimentate, in aumento del 4 per cento rispetto al periodo gennaio-settembre 2019.
La crisi determinata dalla pandemia in atto, che ha determinato traffici in calo in molti settori, ha ovviamente avuto ripercussione anche sulla categoria degli autotrasportatori. Entrando nel dettaglio, la flessione degli accessi è risultata del 6,8 per cento per il varco Galvani e del 15,5 per cento per il varco Darsena Toscana mentre per i varchi Valessini e Zara c'è stata un crescita degli ingressi del 6,4 per cento.