Scegliere l'angolo visuale dei porti e della logistica per comprendere gli effetti congiunturali e strutturali della pandemia può rappresentare un utile punto di osservazione, perché le crisi si colgono in particolare nei luoghi di intersezione tra sistemi e processi. È opportuno tentare questo esercizio anche perché la logistica e l'economia marittima rappresentano sempre un termometro sensibile circa l'andamento complessivo, da un lato del tessuto produttivo e dall'altro delle movimentazioni dei passeggeri, non solo per il pendolarismo di corto raggio ma anche per l'attività turistica. Cercheremo di leggere questi fenomeni calandoli in un contesto specifico, vale a dire descrivendo quanto sta succedendo nei porti dell'Autorità di sistema portuale Tirreno Centrale (Napoli, Salerno e Castellammare). Tutti i dati di seguito indicati riguardano i principali porti della Campania.
Breve periodo: traffico merci resiste, cabotaggio all'anno zero
Il 2020 era iniziato, nei primi due mesi, con un andamento positivo, sostanzialmente in tutti i segmenti di mercato. Poi, con l'avvio del lockdown per effetto della pandemia, si è registrato un drastico calo nei volumi e nei servizi di trasporto, particolarmente sensibile nel segmento del trasporto passeggeri. Le crociere si sono bloccate completamente. Tra marzo e maggio la riduzione è risultata pari al cento per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, nei porti di Napoli e Salerno così come nei porti di tutto il mondo: il trend continuerà nei prossimi mesi, certamente almeno sino alla fine di luglio.