In autunno gli indicatori economici annunciavano il rischio di una recessione globale. Alla fine è arrivata, ma per motivi che mai ci si sarebbe aspettati. Se nei primi tre mesi dell'anno gli scambi commerciali mondiali si sono ridotti del 3 per cento, nel secondo trimestre, in pieno lockdown europeo (oggi spostato sul Pacifico), il calo è stato senza precedenti: 18,5 per cento.
Tra scenari pessimisti e ottimisti
Gli ultimi dati della World Trade Organization (WOT) sottolineano, in realtà, che le cose sarebbero potute andare anche peggio. Due mesi fa, il 20 aprile, in piena pandemia, l'Organizzazione mondiale del commercio aveva ipotizzato due scenari. Uno ottimista, con una contrazione del 13 per cento, e uno pessimista, con un crollo che sfiorava i due terzi del totale degli scambi, pari al 32 per cento. Siamo in una via di mezzo. A questo ritmo, ha calcolato la WTO, se il commercio crescesse del 2,5 per cento a trimestre chiuderebbe il 2020 con un calo annuale del 13 per cento. Tuttavia, con una nuova pandemia nel 2021 si ricomincerebbe da capo.