Con la fine del lockdown e l'arrivo del pontone galleggiante, partono questa mattina ad Olbia-Isola Bianca i lavori di livellamento dei fondali della darsena, compresa tra gli accosti 3 e 4.
Un intervento di manutenzione dei fondali, non di veri e propri dragaggi, che prevede la rimozione di circa 3 mila metri cubi di materiale fangoso che, per riportare la quota di fondale ad una profondità congrua, soprattutto ora che è iniziata la stagione più trafficata, potranno essere esclusivamente redistribuiti nelle aree adiacenti. Effetto, questo, di una normativa che in caso di movimentazione dei sedimenti verso siti di immersione o discariche prevede un iter molto contorto che complica la conclusione dei lavori. In questo caso saranno solo dieci i giorni di lavoro previsti dall'Autorità di sistema portuale della Sardegna, affidati con provvedimento di somma urgenza alla società Appalti Generali Imag, già incaricata dall'ente per gli interventi di riparazione delle sgrottature delle banchine del porto olbiese, tenuti sospesi nel periodo di lockdown.
In attesa di procedere con i campionamenti sui fondali, propedeutici alla redazione delle fasi progettuali del dragaggio che porterà il bacino alle quote stabilite dal Piano Regolatore Vigente (-11 metri), venerdì mattina la società Martech avvierà, per conto dell'Adsp e con l'utilizzo di appositi Scan Sonar, i rilievi geomorfologici sul fondale del sito di immersione individuato. Un tratto di mare con profondità superiori ai 100 metri, indicato seguendo le disposizioni previste dalla legge in materia di dragaggi dopo gli studi dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, gli assessorati regionali alla Pesca e all'Ambiente, l'Università di Cagliari ed il Parco di Tavolara.