Il penultimo passo del lungo e travagliato viaggio per l’approvazione del Primo Pacchetto Mobilità, che cambia alcune importanti regole sull’autotrasporto internazionale con lo scopo di contrastare la concorrenza sleale e il dumping sociale degli autisti, è avvenuto nella Commissione Trasporti del Parlamento Europeo l’8 giugno 2020 con l’approvazione del testo concordato alla fine di dicembre 2019 tra il Parlamento stesso e il Consiglio dei ministri dei Trasporti. Ora manca l’ultimo passo, ossia il voto in Aula, che avverrà a luglio. Le nuove norme riguardano soprattutto il distacco internazionale dei conducenti, i tempi di riposo e il cabotaggio stradale.
Le principali novità riguardano l’obbligo di rientro nel Paese d’origine degli autisti che svolgono lunghe trasferte (ogni tre o quattro settimane, secondo l'orario di lavoro) e il divieto di svolgere il riposo regolare settimanale nella cabina del camion. Nel cabotaggio terrestre, restano le attuali regole di un massimo di tre trasporti nazionali in un periodo di sette giorni, ma tra due periodi di cabotaggio nello stesso Paese il camion dovrà trascorrere almeno quattro giorni fuori dal Paese interessato.
Importanti cambiamenti riguarderanno il cronotachigrafo, che dovrà essere installato anche nei veicoli con massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate se svolgono trasporti internazionali e registrerà i passaggi di frontiera di tutti i veicoli su cui sarà installato. Il Pacchetto stabilisce che le nuove regole per il distacco dei conducenti, già in vigore in altri settori, saranno applicate al trasporto internazionale (escluso il transito) e al cabotaggio. Infine introduce norme per evitare l’istituzione di società “fantasma” in Paesi esteri (le cosiddette “letter box”).