“Le esportazioni di ortofrutta italiane sono calate del 4% nel 2019 su valori minimi degli ultimi cinque anni, stimati pari a circa 4,7 miliardi di euro”. Con queste parole Coldiretti ha presentato un’analisi svolta su proiezioni dei dati Istat relativa ai primi dieci mesi dell’anno appena trascorso. Tra la frutta italiana più esportata nel mondo fra i dati peggiori c’è quello delle pere che crollano in quantità del 30% rispetto all’anno precedente, ma va male anche all’uva che perde il 17%, mentre le pesche limitano i danni a un -1,3%. Tra gli agrumi, profondo rosso per le arance con le quantità esportate in diminuzione del 29%. In difficoltà, secondo l’analisi della Coldiretti, anche gli ortaggi con le cipolle che perdono il 15% all’estero, la lattuga crolla del 9,8% e le carote del 6,6%.
“Esiste una situazione di oggettiva difficoltà del comparto ortofrutticolo” evidenzia il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, sottolineando la necessità di “superare l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse per la promozione del vero Made in Italy all’estero puntando a un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo e a investire sulle Ambasciate, introducendo nella valutazione principi legati al numero dei contratti commerciali”.