Nomura, in uno studio, si aspetta ora un «duro colpo» all'economia, peggiore di quello generato nel 2003 dalla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars). Il Pil reale, in particolare, potrebbe «materialmente cadere» dal 6% dello scorso trimestre.
Pechino - Il coronavirus di Wuhan proietta ombre sinistre sull'economia della Cina. Mentre il Kazakhstan, la Mongolia e Hong Kong hanno chiuso a vario titolo le frontiere, l'estensione del Capodanno lunare al 2 febbraio e lo stop forzato alle imprese, voluto dal governo, o volontario come nel caso di Toyota, per le incertezze sulla tenuta della supply chain, fanno nascere pesanti dubbi sull'outlook. Ad esempio, Zhang Ming, economista del prestigioso Cass, tra i più ascoltati think tank di Pechino, ha stimato che l'economia possa frenare al 5% o anche di più nel primo trimestre a causa dell'epidemia, malgrado un probabile pacchetto di misure fiscali e monetarie. I segnali «incoraggianti» visti dal vicepremier Liu He, marcati a margine della firma del 15 gennaio a Washington della "fase uno" dell'intesa commerciale Usa-Cina, sono svaniti.