«Con il porto di Beirut devastato, gran parte dell'export italiano derivato dalla raffinazione con destinazione Libano sarà compromesso con forti perdite». Lo ha detto il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, riferendosi alla grave esplosione avvenuta il 4 agosto nel cuore del porto di Beirut, sulla banchina dei silos.
Il Libano per l'Italia è un grosso esportatore di petrolio, più che importatore. L'ultimo studio, quello di Incres-Cnr, calcola che verso il Paese del Medio Oriente nel 2019 l'Italia ha portato greggio per un valore complessivo pari a 1,76 miliardi di euro, mentre le importazioni sono state pari a 40 milioni. Le principali regioni di provenienza, quindi quelle che saranno maggiormente colpite da questo evento, sono Sicilia e Sardegna. Sempre nel 2019, l'82,6 per cento di questo export viaggia su nave (l'11 per cento circa su aereo, il 5 per cento circa su strada), pari a 970,9 milioni, che così rischiano di bruciarsi.